Tutto è bene... quel che finisce meglio!

Che l'Organo fosse un grande strumento della musica sacra lo si sapeva, ma che con l'organo si potesse fondere la tradizione con l'innovazione un po' bisognava provarlo!

L'organo è... i suoi Grandi Autori, dal Barocco in avanti, le fughe di Bach, ma anche Haydn e Mozart. Eppure ad un certo punto l'organo va in declino... Troppo "antico", forse semplicemente "troppo" invadente, in una liturgia che si voleva partecipata. Nonostante cent'anni fa il "movimento organistico" dalla Danimarca, Germania e Svizzera, con uno Schweitzer come apripista aveva cercato di riaprire all'organo, coi tempi che inesorabilmente cambiano, dopo la rivoluzione liturgica introdotta dal Vaticano II, ancora l'organo smette di essere "al centro" e con lui le composizioni. Ma ieri sera in basilica l'organo ha risuonato per il grande pubblico che la riempiva qualcosa di nuovo...

Ci sono brani di musica sacra talmente brutti che "giustamente" sono stati sacrificati dalla musica commerciale (Born to be Abramo, ovvero Esci dalla tua terra, rifatto da Elio e le Storie Tese su tutti!). Ma cosa succede quando fruste melodie, per la verità anche bruttine, sono ri-trattate da un M° come Fausto Caporali? Accade il miracolo per il quale le nostre orecchie sono in grado di riconoscere quelle stesse melodie, ma... trasfigurate, con un balzo verso la contemporaneità sommerso e salvato tuttavia dalla tavolozza infinita di sfumature che solo l'estro di un maestro come lui è in grado di ricreare!

E così è stato. Il programma che Caporali ci ha presentato alternava brani della tradizione organistica, partendo da Bach e Mozart fino ai meno conosciuti Vierne, Matthey e Messiaen. Ma a questi autori il maestro, cinque minuti prima dell'esecuzione, ci ha chiesto brani della musica sacra cantata molto noti al pubblico.

Le nostre orecchie sono state così accompagnate "fuori" dall'ordinario! Pur scorgendo le melodie note di un "lodate Dio", di un "Noi canteremo gloria a Te" o di un "è l'ora che pia"... ecco che la tavolozza di Caporali ha saputo ricrearle nella contemporaneità musicale. Ci ha resi partecipi della sua creatività, frutto certo di dedizione, studio, esercizio, ascolto... perché improvvisare contrariamente a quel che si può pensare, è esercizio difficile. Sarebbe facile sbregare, seguire assonanze che solleticano il facile orecchio del pubblico. E invece Caporali ci ha portato a scoprire la grandezza dell'organo Pedrazzi, con la ricchezza dei suoi registri, ma ci ha portati soprattutto in luoghi armonici inattesi. E dove c'è l'ìnatteso lo spirito... è di casa!

Grazie Maestro!

    

{mp4}caporalli{/mp4}

E questa è stata anche l'ultima scommessa vinta di questo anno sociale. inAgroCalventiano è in fondo solo un'associazione di volontari che risponde al bisogno di valorizzare la basilica di Santa Maria in Calvenzano. Stiamo cercando di migliorare la nostra organizzazione e i frutti sono ormai visibili e sempre più apprezzati dal pubblico fedele che ormai riempie ogni volta la basilica. Grazie anche a voi che ci seguite e ci confermate!

10 giugno: Grande l'Organo, concerto di Fausto Caporali!

L'organo in chiesa? Sinonimo di musica "pesante", seriosa e a volte anche tronfia, ma... sicuri di conoscere Fausto Caporali?

Basta digitare sulla rete il suo nome ed ecco le tante pagine e soprattutto i video a supportare l'affermazione per la quale, quello di sabato 10 giugno, sarà un vero e proprio evento!

Se è vero che Antonella Ruggiero, ex Matia Bazar, ha concertato con lui per "Cattedrali" lo scorso marzo nel concerto proposto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma e se è altrettanto vero che sono centinaia i concerti tenuti dal Maestro Caporali... quantomeno, prima di giudicare dalle apparenze, varrebbe la pena di venire, ascoltare e... partecipare.

Già! Perché il programma della serata, sempre nel solco della musica offerta per meditare e senza che il verbo implichi forzatamente un che di religioso, prevede che pezzi importanti della tradizione organistica siano alternati con richieste del maestro dirette al pubblico presente, le cui risposte daranno il via ad altrettante improvvisazioni!


Cercheremo anche di consentire la "visione" del "tocco" d'organo attraverso una videoripresa che restituisca, anche alla vista, l'abilità del Maestro Caporali.

Vi aspettiamo puntuali alle 21:00, la basilica si riempie solitamente in fretta

Lauda Mariae!

"Nella Letteratura italiana, quasi millenaria, a nessun intendente può sfuggire un fenomeno inconsueto: «La Mariologia ha ispirato i poeti più che la Cristologia... », da Garzo dell'Incisa primitivo a Govoni futurista, dagl'incandescenti mistici del Duecento ai marmorei esistenzialisti odierni, i rimatori, a schiere, si sono fermati dinanzi alla immagine della Madonna per deporvi, in lacrime o giubilanti, almeno una strofa.
Nella serie ininterrotta, al fianco di cantori serafici, distinguiamo spiriti scanzonati e persino maledetti, che non hanno saputo sottrarsi al fascino di questa suprema espressione di bellezza creata, unica più che rara, mirabile anello di congiunzione dell'umano col divino."

(foto delle prove)

Il programma che la Corale “Santa Cecilia” di Nosadello di Pandino (CR) ha preparato per il secondo incontro de inAgroSacrae, ha saputo restituire un sunto della tradizione sacra: dalle melodie popolari accuratamente eseguite, grazie a interessanti trascrizioni che ne arricchiscono la trama armonica, restituendo brani noti in una veste sicuramente più austera e consona al mistero mariano, via via abbiam potuto godere il passaggio dalla polifonia rinascimentale al Barocco fino alle scritture contemporanee.
Se il tempo liturgico invita tradizionalmente nel mese di maggio a concentrarsi sul mistero della Madre di Dio, è al Figlio che il programma tendeva.

Ancora una volta una serie di scommesse si sono intrecciate in questa seconda serata della rassegna di musica sacra. L'offerta di occasioni musicali e di intrattenimento del territorio era ampia, eppure un discreto pubblico ha preferito inAgroSacrae. La corale Santa Cecilia ha presentato per la prima volta un programma tutto "a cappella" per il quale ha speso passione e dedizione, anche grazie al direttore Ivan Losio che sta conducendo la corale in un percorso di apprendimento della coralità davvero notevole. Abbiamo così potuto apprezzare, oltre ai brani, un buon "suono corale", come da tempo non ascoltavamo. I dettagli che spesso fanno la differenza, le aperture e sopratutto le chiusure molto curate, così come la dinamica espressiva e l'intonazione non sono mancati. Segno che senza essere necessariamente "professionisti della musica" si può ben essere "Grandi interpreti"

In cantiere il secondo Quaderno: l'affresco!

Sabato 27 maggio si è riunito il nuovo gruppo di lavoro che si dedicherà allo studio del secondo de iQuaderni della Basilica.

L'affresco sarà il contenuto del secondo quaderno, a partire dall'incontro di studio tenuto dai prof.ri François Boespflug ed Emanuela Fogliadini nell'aprile scorso il gruppo ha stabilito il possibile indice distribuendosi il lavoro.

Prossimo appuntamento 16 settembre per una prima verifica del lavoro di ricerca svolto

Lauda Mariae! Sabato 27 maggio è... Corale!

Sabato 27 maggio alle ore 21:00 in Basilica per inAgroSacrae saà la volta della Corale “Santa Cecilia”

formazione vocale sorta per il servizio liturgico presso la parrocchia di San Pantaleone in Nosadello di Pandino (provincia di Cremona – diocesi di Lodi). Essa raccoglie un nutrito gruppo di appassionati provenienti non solo da Nosadello, da Gradella e da Pandino, ma anche da Dovera, Zelo Buon Persico, Rivolta d’Adda, Monte Cremasco, Palazzo Pignano e Fombio. L’entusiasmo dei cantori ed il desiderio di una costante crescita artistica e musicale hanno portato il gruppo ad impegnarsi in una intensa attività concertistica, sperimentando interessanti collaborazioni con organisti e gruppi strumentali e spaziando dai generi classici fino alla musica romantica, lirica e contemporanea.
Da circa quattro anni, sotto la guida di Ivan Losio, la Corale ha intrapreso un percorso di studio specificatamente incentrato sulla polifonia, il cosiddetto canto “a cappella”, che, tra i vari stili di canto corale, è quello che accompagna il coro a ricercare la propria identità e le proprie peculiarità timbriche ed interpretative, nonché a lavorare intensamente ed a ritmo costante sul miglioramento dell’intonazione.

Per l''occasione il Programma prevede un percorso nella devozione mariana, ma se anche "senza te sacra regina non si può in ciel salire" il riferimento fondamentale riguarda pur sempre il Figlio.