Il filosofo Anicio Manlio Severino Boezio (Roma 480 ca. d.C. - Pavia (?) 524 o 525 d.C.) è un personaggio che si lega per vie "traverse" alla storia della nostra basilica di Santa Maria in Calvenzano. Da secoli esiste una tradizione, con autorevoli sostenitori, che sostiene l'identificazione dell'enigmatico Ager Calventianus, nel quale San Severino Boezio, uomo di pensiero e di governo sarebbe stato condannato a morte dal re degli Ostrogoti Teoderich-Dietrich, Teodorico (493-526 d.C.), proprio con il Calvenzano "nostro", quello vizzolese. Si tratta di un fatto antichissimo (siamo più o meno nel periodo della caduta dell'Impero romano in Occidente), raccontato da diverse fonti ma con un margine di approssimazione destinato a rimanere probabilmente inviolabile su quale "Calvenzano" – purchè si resti nel nord Italia - esattamente sia stato teatro di quel remoto e sanguinoso episodio.
Si vuole qui però evidenziare un aspetto assai poco noto della Quaestio Boethiana, cioè dei tanti misteri che circondano questa voce dell'antichità a partire dalla controversa appartenenza cristiana di Boezio - che pure è Santo, con memoria il 23 ottobre - fino al luogo di detenzione ed esecuzione. Pochissimi sapranno, si immagina, che c'è un altro comune che entra nella nebulosa storia di quei tempi lontani: Ceppo Morelli, 335 abitanti attuali, quasi sotto il Monte Rosa.
Tranquilli, Boezio non è... morto anche lì, e non ci sono Calvenzani in giro da quelle parti. Tuttavia, nella parrocchiale di San Giovanni Battista in Ceppo Morelli ci sono circa cento reliquie, fra cui una della "Sacra Spina" della corona di Gesù. E fra questi cento "Corpi Santi" custoditi in un'urna d'argento vicino all'altare, c'è anche la reliquia di San Severino Boezio. Come è arrivata in mezzo a quelle genti di montagna, lontane 150 chilometri da qualunque "Calvenzano" della suddetta disputa sul carcere boeziano, quello in cui avrebbe composto il De consolatione philosophiae?