I numerosi studi effettuati sul complesso parrocchiale, artistico e monumentale di Santa Maria in Calvenzano (1) concordano nel datare l'archivolto della basilica alle concezioni artistiche del pieno romanico latino [sec.XII], quindi ad una civiltà che amava esprimersi attraverso simbologie.
Pavia, San Michele Maggiore: il combattimento contro il Peccato (particolare dei fregi in arenaria, sec. XII)Il leitmotiv è quello del culto dei morti e del trapasso delle anime, collegato al patrono della basilica, l'arcangelo Michele, in funzione di "psicopompo" dal greco (psiché, anima e pempo, accompagnatore), colui che accompagna le anime nell'aldilà. Cioé "allusioni a concetti" più che figurazioni, in grado di essere comprese da un numero più o meno vasto di persone (2). Anche in Santa Maria in Calvenzano non mancano precisi codici simbolici e uno di questi è contenuto nel portale. La figurazione delle "Scene della Natività di Cristo" va correttamente letta "procedendo da sinistra verso destra" - in ordine orario quindi - per afferrarne il senso o meglio il messaggio cristiano. La serie di quadri scolpiti, nove, raggruppa le scene attraversate dal Bene e dalla Grazia a destra di chi guarda, dal lato nobile. Quelle macchiate dal Peccato e dalla nequizia stanno a sinistra, lato ignobile del corpo e del pensiero. Il "lato del Bene" si origina nell'Annuncio a Maria, momento in cui la Grazia entra nella Storia; il lato del Male specularmente culmina con la morte terribile di Erode il Grande, narrata da Giuseppe Flavio e probabilmente conosciuta, nella cultura romanica, anche quella popolare delle Sacre Rappresentazioni o del "teatro dei Misteri", come "tradizione apocrifa generica". Si noti peraltro come la punizione di Erode appartenga, in senso stretto, al potere di Dio sulla Creazione, e di conseguenza sia più corretto leggere l'opposizione di significati, presente nell'archivolto, come antitesi fra la penultima scena a sinistra, la Strage degli Innocenti, e la prima a destra, l'Annuncio a Maria. All'arco è quindi sotteso un concetto riassumibile come "fuggire dal Male e dal Peccato, operare il Bene e confidare nella Grazia". |
La Destra di Dio, Calvenzano
NOTE
1)Cfr: Francesco Rephisti, il Priorato cluniacense di Santa Maria in Calvenzano, Area Studio 1999.
2) In realtà molti studi e saggi che affrontano il problema della simbolica medievale lasciano questa domanda piuttosto in secondo piano: quanti, al di fuori delle èlites colte ed ecclesiastiche, sapevano esattamente decifrare i terribili moniti dei "mostri" e delle grottesche romaniche?