Fesc ed UNESCO: "Riscoprire il senso delle Comunità"
Vizzolo Predabissi 8 marzo 2025
Incontro Comitato Territoriale Italiano per la Candidatura UNESCO
Sabato mattina si è tenuto l'incontro del Comitato Territoriale Italiano in municipio a Vizzolo Predabissi per procedere nella programmazione dei lavori inerenti alla candidatura per l'accesso al riconoscimento UNESCO della Rete Cluniacense e quindi anche di S. Maria in Calvenzano.
https://candidature-patrimoine-mondial.sitesclunisiens.org/category-1-0-decouvrez-les-sites-participants
Gli eventi, del tutto imprevedibili dalla data dell’ultimo incontro del CTI che abbiamo tenuto on-line il 6 novembre 2024; non 4 anni fa, sono passati solo 4 mesi e da allora il mondo sta rotolando non si sa dove.
Non credo si possa procedere nel nostro percorso senza prenderne atto, anche perché è un processo che sta franando in senso contrario ed opposto alla nostra “mission” come Fesc: la candidatura di Cluny e dei siti cluniacensi europei al Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
In contrasto con le volontà “imperialistiche” che coltivano la suddivisione delle aree del mondo per sottometterle a “regimi” autoritari, calpestando Democrazia e Persone con l’obiettivo congiunto di “frantumare l’Europa” per spartirsene i cocci, "la mobilitazione delle nuove comunità europee attorno ai Siti cluniacensi impegnate sul territorio è un segnale forte, non solo di resistenza ma propositivo, un processo contrario e costruttivo".
* Dai quaderni della FESC:
L'abbazia di Cluny e la rete dei siti di Cluny.
Non è ne ovvio ne molto conosciuto il ruolo fondamentale svolto dalla rete cluniacense nella storia, ma quali sono gli aspetti che le conferiscono un'inestimabile importanza culturale, e quindi di contrasto agli autoritarismi?
Di seguito sono riassunti nel Valore Universale Eccezionale della candidatura, vero e proprio filo conduttore attorno al quale ruota il lavoro dei Siti partecipanti:
L'abbazia di Cluny e la rete dei siti cluniacensi costituiscono un sistema patrimoniale riconoscibile, particolarmente influente e rilevante tra il X e il XII secolo, capace di promuovere una straordinaria rete sistematizzata di insediamenti dipendenti in tutta l'Europa medievale e che, in questo modo, ha contribuito ai processi di pacificazione e di accordo in un periodo di frequenti conflitti; ha promosso un diffuso sviluppo economico e sociale; portò un radicale rinnovamento della vita religiosa e del monachesimo occidentale; incoraggiò il rinnovamento delle arti, dei modelli di architettura sacra e favorì questa influenza culturale in tutta Europa; Ha influenzato l'aspetto e la forma delle città e dei paesi. In questo modo favorì la nascita degli stati dell'Europa moderna nell'immediato periodo storico.
I siti cluniacensi, un patrimonio unico
L'eredità cluniacense è l'eredità della grande rete monastica che i monaci di Cluny svilupparono in Europa nel Medioevo. Sono attualmente elencati 2.250 siti cluniacensi molto diversi tra loro, distribuiti in 13 paesi europei e talvolta anche oltre.
L'anno 910 segna l'inizio di un processo storico: la gestazione e l'espansione, su tutto il territorio e per la prima volta nella storia, della più grande rete organizzata dell'Europa medievale. Una rete di siti monastici dipendenti da un'unica istituzione: l'abbazia benedettina di Cluny. Questo processo raggiunse il suo apice e splendore a metà del XII secolo.
In questo periodo, il fenomeno dell'insediamento territoriale fu accompagnato da un parallelo processo di riforma istituzionale, morale e culturale nel campo del pensiero religioso e della vita monastica, ma anche da un influsso decisivo sulla vita politica, sociale e culturale. Questa influenza fu particolarmente importante nel campo dell'architettura religiosa e delle arti correlate.
La rete ha contribuito in modo decisivo alla configurazione di un territorio identificabile come spazio di confluenza e identità radicata sul piano spirituale, culturale, artistico e sociale. Questa base comune costituirà l'humus sul quale, alla fine del Medioevo, emergeranno e prenderanno forma gli stati dell'Europa moderna.
Se consideriamo che “fare politica” è l’applicazione del “Costruire la Città comune”, la “Mission” che stiamo perseguendo è un’Azione Politica, NON partitica, che ci trova responsabilmente coinvolti nella Costruzione della Città futura, dell’Europa dei Popoli, riconoscendo, valorizzando e condividendo le risorse culturali, spirituali ed i patrimoni artistici, in uno scambio arricchente e fecondo per tutti.
Il Presidente di In Agro Calventiano - Mario Mazza